Danno non patrimoniale

DANNO ESISTENZIALE, DANNO MORALE

Il danno non patrimoniale consiste nella lesione di interessi giuridicamente rilevanti ma non valutabili secondo parametri economici oggettivi.

Accade che da un evento scaturiscano richieste di risarcimento per danni patrimoniali e non patrimoniali. È il caso, ad esempio, delle conseguenze di un incidente stradale con vittime che riportano delle lesioni. Se i danni patrimoniali si riconducono alla vettura, i danni non patrimoniali riguardano le lesioni subite dalle persone.

Il danno non patrimoniale si compone di tre sotto categorie, quelle del danno biologico, del danno esistenziale e del danno morale.

Il danno biologico è la lesione temporanea o permanente dell’integrità psicofisica della persona, suscettibile di accertamento medico-legale: tale danno incide negativamente sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato.

Qualora la menomazione incida in modo rilevante sugli aspetti dinamico-relazionali personali, si può richiedere il risarcimento anche per i danni morale ed esistenziale.

Il danno morale è la sofferenza soggettiva, di natura transitoria o permanente, cagionata dal fatto illecito.

Il danno esistenziale è la compromissione delle attività realizzatrici della persona umana, quali la lesione della serenità familiare o del godere di un ambiente salubre. Si tratta di un disagio che esula da una sofferenza di tipo fisico e di tipo psicologico.

Il risarcimento del danno non patrimoniale non è suddivisibile nelle tre sottocategorie, ma deve essere considerato in modo unitario, quale sommatoria dei tre.

Questa disposizione a considerare un’unica categoria, quella del danno non patrimoniale, porta, alle volte, a dare rilievo alla valutazione del danno biologico a discapito della componente morale ed esistenziale.

La perizia del medico, che attesta il danno biologico, può e dovrebbe essere integrata dalla perizia dello psicologo che attesti le motivazioni di incremento dell’indennizzo, per conferire un maggior risarcimento del danno, considerando il peso dei fattori relativi alla componente  morale ed esistenziale.